Labor limites. Riconoscere, vivere e riprogettare i limiti
Keywords:
limiti, confini, ambiente, geografia, identitàSynopsis
Released with the Creative Commons License Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT) in the peer reviewed series Tratti geografici - Materiali di ricerca e risorse educative
This edited volume contains some reflections on the concept of limit, emerged from the third National Workshop of Padua (May 2014) promoted by the Italian Association of Geography Teachers. The goal is to create a dialogue between authors of different scientific fields around one of the most relevant and critical topics today.
Il volume raccoglie alcune riflessioni sul concetto di limite emerse durante il terzo Workshop Nazionale di Padova (maggio 2014) promosso dall’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia. In un’epoca nella quale globale e locale sono contingenze che toccano la nostra vita, il concetto di limite interroga la geografia, poiché travalica il senso cartografico per allargarsi a dimensioni culturali; supera le proiezioni politiche per adattarsi a significati simbolici; si dilata seguendo le leggi umane per incontrare quelle naturali; si ibrida grazie alle massicce migrazioni ma allo stesso tempo rivitalizza le barriere identitarie. L’obiettivo è quello di far dialogare autori di ambiti scientifici differenti attorno ad uno dei temi oggi più rilevanti e critici.
Tre le “prospettive” attraverso le quali guardare al limite: il riconoscimento e la rappresentazione dei limiti cartografici; il rispetto dei limiti in ottica di tutela e protezione del patrimonio territoriale; la trasgressione del limite e la sua riprogettazione verso rinnovate relazioni con l’esterno e l’altrove. La visione multi-disciplinare e la pluralità degli sguardi dei vari autori ben si adattano al tema del “limite”. Essendo uno spazio per sua natura multiplo, in transizione, che si modifica nel tempo e in base alla prospettiva culturale e sociale attraverso cui lo si guarda e vive, si è pensato di affrontare il limite senza pensare ad una sua “soluzione” ma al suo divenire e alla sua complessità implicita.