Didattica generale e disciplinare
Collana diretta da Berta Martini ed Elisabetta Nigris
La collana è intitolata al rapporto tra la Didattica generale e le Didattiche disciplinari. La possibilità di individuare una relazione tra i due ambiti di studio nasce dall’esigenza di riconoscere, in senso sia epistemologico sia pedagogico-didattico, che essi intercettano lo stesso campo di esperienza: quello dei processi di insegnamento e apprendimento scolastico. Tuttavia, pur guardando allo stesso oggetto esse vi scorgono prospettive, dimensioni e problematiche differenti. In altri termini, pur prendendo in esame lo stesso campo di esperienza, la Didattica generale e le Didattiche disciplinari individuano e studiano fenomeni e questioni didattiche ciascuna a partire dal proprio sistema di costrutti concettuali, di modelli teorici ed epistemologici di riferimento e adottando metodi di indagine adeguati ai rispettivi impianti teorici e alle problematiche specifiche. Da questo punto di vista, la relazione tra Didattica generale e Didattiche disciplinari riguarda la possibilità di rivolgere alle situazioni di insegnamento e apprendimento uno sguardo molteplice, che integra e modula quadri epistemologici, approcci e strumenti metodologici diversi, promuovendo una costruzione di conoscenza più acuta, ricca e pluralistica di quella che saremmo in grado di raggiungere a partire da un unico campo di ricerca. Peraltro, l’espressione Didattica disciplinare, declinata al singolare anziché al plurale, evidenzia il tentativo di rintracciare, attraverso il confronto tra categorie e metodi di indagine, una matrice comune tra le diverse Didattiche disciplinari, allo scopo di illuminare e approfondire lo studio delle relazioni e dei processi che hanno luogo all’interno del triangolo didattico insegnante-allievo-sapere, inteso come struttura concettuale invariante delle situazioni di insegnamento e apprendimento. Una tale condivisione appare d’altra parte auspicabile in vista sia della reciproca intelligibilità delle acquisizioni della ricerca, sia della applicabilità di queste ultime ai contesti della pratica educativa e didattica.
La collana si articola in due diverse sezioni. La prima, Fondamenti e modelli, accoglie contributi di ricerca teorica e empirica tesi a definire gli assetti epistemologici degli approcci generale e disciplinare alla didattica. La seconda, Ricerche e pratiche didattiche, accoglie da un lato le ricerche empiriche che mirano ad indagare aspetti specifici delle pratiche didattiche con sguardo trasversale rispetto ai diversi ambiti del sapere; e dall’altro lato raccoglie contributi esperienziali e di riflessione sulle pratiche stesse, corredati da impianti metodologici sistematici e rigorosi, che possano offrire ad insegnanti e professionisti dell’educazione strumenti utili per ripensare la progettazione e l’azione didattica.
Comitato scientifico
Nere Amenabar, Universidad del Pais Vasco/Euskal Herriko Unibertsitatea
René Barioni, Haute École Pedagogique, Losanna
Angela Chiantera, Università di Bologna
Lerida Cisotto, Università di Padova
Federico Corni, Università di Modena e Reggio Emilia
Lucio Cottini, Università di Udine
Carla Cuomo, Università di Bologna
Piergiuseppe Ellerani, Università di Lecce
Paolo Ferri, Università di Milano Bicocca
Giuliano Franceschini, Università di Firenze
Marcia Gobbi, Universidade de São Paulo, Brasile
Giuseppina La Face Bianconi, Università di Bologna
Nicoletta Lanciano, Università Roma “La Sapienza”
Antonella Lotti, Università di Genova
Daniela Maccario, Università di Torino
Loredana Perla, Università di Bari
Miriam Rossi, Vassar College, Poughkeepsie, NY, USA
Pier Giuseppe Rossi, Università di Macerata
Silvia Sbaragli, SUPSI, Scuola Universitaria professionale della Svizzera Italiana, Locarno
Flora Sisti, Università di Urbino
Massimiliano Tarozzi, Università di Bologna
Lilia Andrea Teruggi, Università di Milano Bicocca
Ira Vannini, Università di Bologna
Rosetta Zan, Università di Pisa
Luisa Zecca, Università di Milano Bicocca
Franca Zuccoli, Università di Milano Bicocca
Si intende che il comitato scientifico svolga le funzioni di referaggio e che queste ultime possano essere espletate, all’occorrenza, anche da esperti esterni al comitato.