Tessere la vita. Scrittura e Sessantotto in cinque microstorie da leggere a scuola: una ricerca didattica
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Italia (CC-BY-NC-ND 4.0 IT) nella collana Didattizzazione
Uno dei tratti caratterizzanti il Sessantotto è la “svolta” narrativa che ha fatto della “presa di parola” e del “partire da sé” i cardini di una rivoluzione culturale in grado di aprire uno spazio impensabile alla legittimazione scientifica della soggettività anche nella ricerca didattica. Da allora si è fatta strada un’idea “nuova” di cittadinanza aperta al mutamento sociale e volta a mettere alla prova dei fatti le parole del lessico democratico: diritti, doveri, libertà, dignità, equità, solidarietà. Sui lasciti educativi del Sessantotto questo libro posa l’attenzione.
E lo fa a partire dall’analisi di cinque scritture autobiografiche di donne che hanno vissuto allora la prima giovinezza: Maura, Eugenia, Blanche, Luisa, Maria Pia. Donne che, lontane dalle tentazioni del reducismo nostalgico, scrivono il Sessantotto attraverso cinque topoi fondamentali – famiglia, relazione, sessualità, maternità e lavoro – dall’analisi dei quali è distillato un decalogo didattico utile per parlare ai giovani del passato. Ed educarli al valore della storia.
L’obiettivo è di provare a delineare, attraverso l’accreditamento del nesso scrittura-didattica della storia, il racconto insegnabile di due grandi rivoluzioni, quella del Sessantotto e quella contemporanea del Covid-19, offrendo nel contempo una possibile risposta educativa al rischio di rottura del dialogo intergenerazionale che corre il nostro tempo.
Il libro si rivolge a studenti e docenti e offre contenuti spendibili nel curricolo del nuovo insegnamento di Educazione civica inaugurato dalla Legge 91 del 2019.