«Scrivere la vita altrui». Le forme della biografia nella letteratura italiana dal Tre al Seicento
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Italia (CC-BY-NC-ND 4.0 IT) nella collana Critica Letteraria e Linguistica
Nella società classicista di Antico Regime la tenuta delle forme letterarie resta sostanzialmente costante, esplicandosi in una solida e codificata grammatica retorica che attraversa i secoli. È quanto accade anche alla scrittura biografica, i cui fini e modi Francesco Patrizi sintetizzò già nel 1560 come intreccio tra completezza narrativa (l’attraversamento della vita del personaggio «dal nascimento fino alla morte») e finalità morale («dar giovamento altrui»). Poche e chiare indicazioni, che sarebbero state per secoli alla base di qualunque opera volta a delineare il profilo di un personaggio realmente esistito. Ne viene fuori un modello che, con la sua peculiare sintassi retorica e le sue predefinite sequenze narrative, resta sospeso tra realtà e finzione, tra pedagogia e restituzione effettuale, tra storia e letteratura.
Scritti di: Giancarlo Abbamonte, Giancarlo Alfano, Vincenzo Caputo, Antonietta Iacono, Adriana Mauriello, Andrea Salvo Rossi, Pietro Giulio Riga, Andrea Torre.