Lo “spettro” dell’autismo. Ruolo e competenze foniatriche e logopediche
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Internazionale (CC-BY-NC-ND 4.0) nella collana FAD. Formazione a distanza per operatori sanitari
Dalla prima descrizione clinica dell’autismo (o più correttamente Disturbo dello Spettro Autistico - DSA), che si ascrive in maniera nosografica allo psichiatra Leo Kanner nel 1943, sono stati fatti notevoli progressi nella capacità di diagnosticare questo disturbo, tuttavia esistono ancora ampi margini di miglioramento. In particolare, vi è consenso internazionale sull’importanza di sviluppare percorsi che consentano di effettuare la diagnosi il più precocemente possibile. La letteratura medica e le linee guida sostengono la necessità di effettuare la diagnosi funzionale e la definizione del progetto terapeutico-riabilitativo, attraverso una équipe multiprofessionale e multidisciplinare.
L'équipe deve possedere un'esperienza clinica e competenze aggiornate nell’ambito dei disturbi dello sviluppo. In primis l’iter diagnostico è, infatti, un percorso articolato che deve stabilire il profilo comportamentale dal punto di vista cognitivo (capacità di comprensione), comunicativo (linguaggio), sociale (capacità di relazione) ed emotivo del bambino in modo da permettere la definizione del progetto terapeutico abilitativo.
La, o, ancor meglio, le scelte terapeutiche accompagneranno non solo tutta la vita del paziente, ma anche della famiglia, delle agenzie di cura e presa in carico, delle istituzioni, dei caregivers. Nella pubblicazione si parlerà della clinica e degli aspetti terapeutici del DSA con particolare attenzione al ruolo e alle competenze foniatriche e logopediche, figure professionali che, molto spesso, sono chiamate a confrontarsi su questi quadri patologici.