Ospedali&Salute
Diciannovesimo rapporto annuale 2021
Synopsis
Il Rapporto “Ospedali & Salute” offre un presidio interpretativo annuale dell’andamento del sistema ospedaliero italiano, costituito da una componente di diritto pubblico e da una componente di diritto privato (quella accreditata) che nel loro insieme formano il sistema misto di cui godiamo, riconosciuto e regolato dal D.Lgs 502 del 1992.
Si è davanti ad una realtà di 187 mila posti letto complessivi (di cui 131 mila negli ospedali pubblici e 56 mila negli ospedali accreditati), di 8 milioni di ricoveri annuali che alimentano 57,5 milioni di giornate di degenza e di una spesa pubblica che ammonta a 65,9 miliardi di euro, pari al 56,3% della spesa sanitaria pubblica totale.
Il Rapporto ha scelto sin dall’inizio di dar conto di due aspetti, analizzati da un soggetto “terzo” che conduce in autonomia le indagini necessarie: quella sulle dinamiche (positive come pure problematiche) dei servizi ospedalieri, da un lato e quella sulle opinioni e sui giudizi dei cittadini e degli utenti, concernenti i suddetti servizi e le relative prestazioni, dall’altro.
Il sistema ospedaliero oltre che quello della sanità territoriale ha dovuto gestire nel 2021 due fattori di tensione. Il primo ha a che fare (e non da oggi) con le differenze, quantitative e qualitative, delle prestazioni erogate alle persone nei diversi territori, che hanno portato a delineare, di fatto, 21 Servizi Sanitari Regionali piuttosto che un unico e relativamente omogeneo Servizio Sanitario Nazionale, già prima dell’arrivo della pandemia. Il secondo fattore di tensione (del tutto recente) concerne il difficile equilibrio da trovare tra le prestazioni dirette ai contagiati e quelle fornite o da fornire ai pazienti ordinari: questi ultimi infatti hanno subito un accumulo di blocchi/rimandi a partire dal 2020 e a seguire nel 2021, mentre la quarta ondata pandemica ha appesantito ulteriormente i ricoveri soprattutto da parte dei non vaccinati.
Quest’anno si sono potute effettuare ben due indagini: quella, per la prima volta, indirizzata alle persone che hanno sperimentato il contagio e ne sono uscite (anche se in molti casi con problemi di long Covid) e quella destinata a monitorare l’impatto indiretto della pandemia sui pazienti non-Covid che, per due anni consecutivi, hanno subito i blocchi/rimandi delle prestazioni, con conseguenze inevitabili sul piano del loro stato di salute attuale e di prospettiva.
Questa duplice emergenza ha favorito la collaborazione, già nell’anno 2020, tra strutture ospedaliere pubbliche e strutture ospedaliere accreditate, rafforzando le forme di collaborazione delle seconde nei confronti delle prime, aprendo così una strada di possibili Alleanze che – sperabilmente – dovrebbero consentire di recuperare le prestazioni per i pazienti non-Covid, presenti in lista di attesa, che si sono moltiplicati a causa della pandemia.
Ma sarebbe altrettanto importante alimentare tale Alleanza per trattare i tanti temi che accomunano le due tipologie di strutture le quali, insieme, possono meglio affrontare la revisione del sistema ospedaliero nell’ambito di un più ampio ripensamento della protezione e della promozione della salute: ritornando ad un livello di finanziamento fisiologico dopo gli effetti severi della spending review così da risultare più prossimo rispetto a quello di altri Paesi OCSE e investendo al meglio le risorse del PNRR per riqualificare un Servizio Sanitario Nazionale che sia più vicino ai bisogni dei pazienti e contemporaneamente più efficiente nella gestione delle proprie risorse.
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