Imparare ad apprendere senza soluzione di continuità negli spazi ibridi
Synopsis
Se è vero che nessuno, oggi, è in grado di disegnare gli scenari futuri in cui si muoveranno le nuove generazioni, è anche vero che si può almeno provare a ipotizzare come “equipaggiarle” per intraprendere il grande viaggio verso e attraverso quegli stessi scenari.
L’ipotesi che si fa in questo volume è che nello zaino del “viaggiatore verso i possibili futuri” non possano mancare due strumenti essenziali: da un lato, la capacità di autodirigere e autoregolare il proprio apprendimento continuo, abilitandolo e potenziandolo di volta in volta con l’ausilio di tecnologie sempre più evolute; dall’altro saper cogliere le peculiarità dei nuovi spazi d’interazione che si vengono a determinare proprio grazie a quelle stesse tecnologie.
Che cosa può fare il mondo dell’istruzione, già oggi, in questo senso? Sicuramente non limitarsi a dispensare conoscenze, ma dedicare il giusto tempo ad allenare gli studenti all’abitudine mentale di rilocare costantemente il proprio processo di apprendimento negli scenari e nelle situazioni che si possono presentare nel quotidiano a livello personale, professionale e sociale.
Scenari e situazioni che sempre più si svilupperanno nei cosiddetti spazi ibridi, prodotti dalla reciproca compenetrazione degli spazi reali e digitali e nei quali anche i processi di apprendimento formali, non-formali e informali tendono a fondersi naturalmente.
In questo volume parleremo di spazi ibridi e in particolare della loro capacità di offrire una dimensione ideale per il seamless learning, ossia un processo di apprendimento senza soluzione di continuità che travalichi gli schemi classici dell’istruzione formale e aiuti gli studenti a diventare protagonisti del proprio futuro.
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