La mente organizzatrice dell'uomo comunale
Approssimazioni intorno al nesso Potere-Archivi-Cultura
Synopsis
Il volume è sostenuto da una convinzione di fondo, più volte ribadita nel corso del testo, per cui non sia possibile astenersi da un approccio pluridisciplinare alla ricerca, qualora s’intendano ispezionare le testimonianze scritte, la letteratura medievale, le strutture mentali attraverso cui l’uomo comunale dell’età di Dante s’immagina il testo sulla pagina scritta, lo sperimenta, lo conserva e lo tramanda. Tale approccio alla critica delle fonti non è certamente nuovo, anche se appare piuttosto inattuale, e consente di portare in superficie diversi fatti inattesi, che contribuiscono a inquadrare in una prospettiva non consueta nel tempo e nello spazio i documenti e i testi presi in esame, sia che si tratti di opere letterarie, disegni stravaganti, tracce poetiche, raccolte di sermoni o atti notarili, sia che essi siano scritti in latino, in volgare o in un’altra lingua romanza.
L’Autore opta talvolta per un punto di osservazione al microscopio talaltra per uno al cannocchiale, indagando in maniera non tradizionale i segni lasciati inavvertitamente o consapevolmente nelle fonti, i quali emergono nello studio come veri elementi di novità dell’uomo europeo inurbato. Un uomo medievale diverso rispetto al passato, che si appropria delle novità tecnologiche rappresentate dalla scrittura e dall’archiviazione, e mette a fuoco connessioni rivoluzionarie tra memoria, identità, cultura e potere.
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