A partire da quel che resta
Il disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro (1923-2023)
Synopsis
All’alba del 1° dicembre 1923 un boato squarcia la quiete della Valle di Scalve. La diga del Gleno cede di schianto e sei milioni di metri cubi di acqua e fango si riversano sui paesi sottostanti travolgendo tutto nella propria corsa di morte, fino al Lago d’Iseo. In quarantacinque minuti di apocalisse si consuma la tragedia di più di trecento vittime accertate, oltre ad immensi danni riparabili e non.
Quello del Gleno è il primo disastro “tecnologico” nella storia delle Alpi, il tributo da pagare alla nascente modernità industriale assetata di risorse naturali. Altri seguiranno e il Novecento delle Terre Alte è costellato di storie come quella del Gleno.
Che cosa rimane di quei momenti di estasi e tragedia a distanza di cento anni? Attraverso una pluralità di voci di varia estrazione disciplinare, sotto l’egida del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo, questo libro fa il punto su molti aspetti di quella vicenda, commemora le vittime di allora e parla alle comunità di oggi. A partire da quel che resta.
Il Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” è un centro di ricerca dell’Università degli studi di Bergamo che dal 2001 sviluppa attività di ricerca negli ambiti della pianificazione territoriale, della governance ambientale e urbana e della mobilità generalizzata che caratterizza la società mondializzata. Promuove attività di disseminazione degli esiti delle attività di ricerca attraverso pubblicazioni, convegni scientifici e attività seminariali.
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