Rapporto Prevenzione 2023-2024

A cura di
ELIO BORGONOVI, FRANCESCO CALAMO-SPECCHIA, CARLA COLLICELLI, LUCIO DA ROS, MARCELLO DI PUMPO, ENRICO DI ROSA, ALBERTO FEDELE, FAUSTO FRANCIA, PAOLO PANDOLFI, LUCA GINO SBROGIÒ, CARLO SIGNORELLI, ILARIA TOCCO TUSSARDI, EMANUELE TORRI, VALERIO VALERIANO

Il rapporto di quest’anno dell’Osservatorio Italiano di Prevenzione mette in evidenza una fase di transizione. Infatti dopo Covid-19, la prevenzione, e in generale la salute della popolazione, è diventata un tema rilevante e critico nel dibattito, insieme a quello della presa in carico di persone con disabilità. Se vale l’assunto che “prevenire è meglio che curare” si deve ritenere che il rafforzamento della prevenzione in tutte le sue forme, comprese le vaccinazioni, è un modo efficace per contribuire alla sostenibilità del SSN.
Il rapporto di quest’anno completa in un certo senso una traiettoria dell’osservatorio. Le indagini realizzate dal 2013 al 2017 hanno consentito di mettere a punto un sistema di indicatori, quelle successive hanno invece affinato gli indicatori e soprattutto individuato le informazioni considerate irrinunciabili per una corretta comprensione della realtà. Con l’indagine i cui dati sono riportati in questo rapporto, con i commenti di alcuni componenti del comitato scientifico, è stata definita una struttura che ormai si può ritenere stabile e che potrebbe essere recepita dalla SItI e dagli organi istituzionali per attuare rilevazioni sistematiche nei prossimi anni con l’obiettivo di coprire la totalità (o quasi) dei dipartimenti. Infatti, sono individuati indicatori di tipo strutturale, funzionale, di attività, di personale, economici, nonché i diversi modelli organizzativi. Ciò consentirà confronti per l’individuazione di standard utili a stimolare interventi di continuo miglioramento.
La seconda parte del volume è dedicata al tema “One Health” e riporta, dopo l’ottima introduzione sistematica, esperienze di sedi regionali in Emilia-Romagna, Veneto e Lazio, con testimonianza di soluzioni organizzative per la prevenzione del post Covid, con attenzione particolare al nuovo approccio al tema ambiente e salute (Emilia-Romagna), alla gestione delle Arbovirosi (Veneto) e infine al problema del recupero del terreno perduto a causa dell’emergenza pandemica (Lazio).
Il rapporto rappresenta senza dubbio un ulteriore e prezioso contributo al confronto e alla discussione sulle attività di prevenzione nell’ambito del SSN e sul ruolo dei Dipartimenti di prevenzione, finalizzati alla puntuale e aggiornata definizione del mandato e delle competenze, delle conseguenti opzioni organizzative e delle risorse necessarie alla loro implementazione.