Su Antonio Banfi e la Scuola di Milano
Synopsis
La Scuola banfiana si qualifica, a livello internazionale, per un’apertura mondiale dei suoi interessi teorici e di pensiero. Antonio Banfi ha introdotto in Italia la fenomenologia di Husserl e il neo-kantismo della scuola di Marburg, delineando una forma originale di razionalismo critico, che ha successivamente confrontato col marxismo, avviando un’operazione coraggiosa, poco gradita all’ortodossia marxista del tempo.
Questo programma di ricerca fu poi variamente proseguito e approfondito, in modo libero, critico e autonomo, da molti dei suoi grandi allievi degli anni Trenta, ovvero Giulio Preti (confrontatosi col neopositivismo, il pragmatismo e la filosofia della scienza), Enzo Paci (commisuratosi con la fenomenologia, la cultura inglese e Whitehead), Remo Cantoni (che ha studiato l’antropologia filosofica, la coscienza mitica e il pensiero dei primitivi), Dino Formaggio (che ha indagato la possibilità di una teoria estetica).
I contributi presenti in questo volume – dovuti a studiosi come Carlo Sini, Elio Franzini, Fabio Minazzi e Dario Generali – indagano e approfondiscono molteplici aspetti del razionalismo critico scaturito dalla lezione banfiana, anche perché – come scrive Sini – «l’eredità della Scuola di Milano è così tuttora viva attraverso i maestri del passato, Antonio Banfi, in primis, e poi i suoi allievi diretti. Qualcosa da non disperdere e far crescere a nuova vita».
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