Di norma solidale
Costituzione e progetto sociale nell’acquis della solidarietà
Synopsis
La tesi principale del lavoro è che il principio costituzionale di solidarietà non debba essere messo a sistema sempre e solo col principio di uguaglianza.
Il moto solidale ha infatti un duplice andamento: verticale (dall’apparato governante verso la collettività governata) e orizzontale (nella collettività governata), così realizzando rationes differenti, che sembrano convergere su un esito ulteriore, programmato e voluto dalla Costituzione, che le accomuna. Tale esito ulteriore è identificabile con una stabile coesione sociale, a sua volta sorretta dalla percezione dell’intrinseca giustizia del patto politico effettivo, in modo da procurare quell’indispensabile pacifica convivenza di cui nessun consorzio umano organizzato può fare a meno per conservarsi.
In tale ottica, il campo di azione delle pratiche solidali si rivela più ampio di quello dell’uguaglianza, quale che ne sia l’accezione prescelta: quest’ultima si rivela strategia particolarmente efficace in ambito istituzionale, ma sostanzialmente impraticabile in un contesto di spontaneismo civico.
Il super principio chiamato a realizzare l’idea costituzionale di comunità viene così individuato nell’istanza pacifista, la cui eco risuona nel riferimento a «la pace e la giustizia fra le Nazioni» contenuto nell’art. 11 Cost.
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