Dall'empowerment all'agency pedagogico-trasformativa
Prospettive di ricerca e linee per l’azione didattica
Synopsis
In un’epoca segnata dalle turbolenze del tempo e dalle profonde trasformazioni sociali, culturali e tecnologiche, senza escludere quelle ambientali, l’educazione è chiamata ad assumere un ruolo sempre più generativo, capace di attivare processi di soggettivazione, di partecipazione, di giustizia sociale e di equità. In questo quadro, il volume avanza una proposta che intenderebbe orientare l’attualità educativa, presentando il concetto di agency pedagogico-trasformativa come prospettiva teorico-metodologica per l’innovazione didattica in direzione della vitalità esistenziale.
L’iniziale esplorazione del già noto costrutto di empowerment intende preliminarmente delineare sia come la ricerca educativa avesse già individuato un dispositivo concettuale e operativo di interesse, sia la sua evoluzione in chiave pedagogica. La prospettiva teorica adottata riconosce nell’empowerment pedagogico una componente fondativa dell’agency trasformativa, descritta come nuova categoria pedagogica, motore di coscientizzazione, progettazione esistenziale e autodeterminazione. L’agency pedagogico-trasformativa, oggetto del percorso sviluppato nel testo, è collocata all’interno del framework del Capability Approach e dello Human Development, ed è indagata come capacità, situata e relazionale, di promuovere funzionamenti e libertà sostanziali, orientando l’esistenza verso scelte di valore, in un’ottica democratica, inclusiva e di equità educativa. In quanto categoria pedagogica, avvolge differenti attori dei contesti formali, simultaneamente: studentesse e studenti, insegnanti, dirigenti scolastici.
Il volume traduce queste riflessioni in una prospettiva didattico-metodologica, esplorando le implicazioni del costrutto nei contesti educativi formali e si conclude delineando linee guida operative per la progettazione di percorsi didattici fondati su pratiche agentive in grado di attivare soggettività critiche e competenze orientate all’equità e alla giustizia sociale.
Superando visioni individualistiche e meritocratiche, si propone una rilettura critica dell’educazione come spazio di soggettivazione e di agency sociale, in cui competenze e diritto ad aspirare diventano risorse per progettare futuri desiderabili, sostenibili, partecipati e democratici.
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