Patrimonio culturale e partecipazione
Pratiche di heritage making nell’area umbra
Synopsis
Che cosa significa oggi fare patrimonio in territori attraversati da memorie plurali, fragilità e nuove forme di partecipazione civica? Quali sono i vantaggi, i rischi e i paradossi della partecipazione? Qual è la posizione più efficace per il ricercatore in questo processo? Questo volume prova a rispondere a queste e altre domande restituendo l’esito del progetto di ricerca transdisciplinare Patrimonio partecipato.
Costruire, scoprire e raccontare il patrimonio culturale con le persone, condotto dall’Università degli Studi di Perugia e dedicato a esplorare come cittadine e cittadini possano contribuire attivamente alla definizione, interpretazione e trasmissione del patrimonio culturale nei territori di Perugia, Spoleto e Valnerina. Leggendo il patrimonio culturale sempre nei termini di processo e mai come dato di fatto, la ricerca ha attivato un ampio ventaglio di azioni sul campo, con l’obiettivo di offrire voce ed espressione in merito soprattutto a chi, solitamente, non la esercita. Narrazioni autobiografiche, interviste in cammino, laboratori in museo e in biblioteca, pratiche multimodali di ascolto e rappresentazione, raccolte di parole-impressioni e dispositivi di geostorytelling hanno così coinvolto migliaia di persone — studenti di ogni ordine e grado, adulti, anziani, operatori museali, bibliotecari, formatori, detenuti — insieme a una vasta rete di realtà istituzionali, culturali, educative e sociali, generando materiali eterogenei che confluiscono adesso in un libro che si vuole aperto e continuamente in discussione. Dalle trasformazioni del concetto di patrimonio culturale alle questioni legate alla partecipazione e ai diritti culturali, dalla lettura dei territori come organismi in movimento alla restituzione delle pratiche adottate e delle scelte metodologiche, dal ruolo della narrazione a quello della letteratura e dell’arte visiva nel favorire processi di heritage making, prende infatti forma una cartografia di voci, luoghi e rappresentazioni che rivela come il patrimonio possa divenire, prima di tutto, un’occasione di dialogo, cura reciproca e immaginazione civica. Destinato a chi opera nei campi della cultura, dell’educazione, della ricerca, delle politiche territoriali e della cittadinanza attiva, il volume offre allora strumenti, prospettive e indicazioni operative per ripensare insieme la relazione tra comunità e patrimoni, nella convinzione che essi esistano davvero solo quando vengono discussi, condivisi e rimessi in circolo dalle persone che li vivono.
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