La soglia di Gorizia e la difesa del confine orientale italiano
Synopsis
La soglia di Gorizia ha rappresentato, nel corso della Guerra fredda, una delle possibili vie d’accesso utilizzabili dalle truppe sovietiche e, in seguito, dagli eserciti del Patto di Varsavia per sferrare un attacco a occidente. Molte furono le variabili che determinarono la pianificazione militare intorno a questo varco strategico, dalla prontezza operativa delle truppe coinvolte alla dotazione di armamenti nucleari. Elemento condizionante fu anche il mutevole contesto delle relazioni internazionali. A fronte di un’ostilità permanente tra quelli che finirono per consolidarsi come blocchi militari intorno alle due superpotenze, vi erano elementi di incertezza derivanti dal mutare dei rapporti con una Jugoslavia che, con l’uscita dal Cominform, si era trasformata in un potenziale interlocutore per lo schieramento occidentale. Anche la smobilitazione alleata, prima da Trieste, poi dall’Austria, divenuta neutrale nel 1955, poneva elementi di pericolosa incertezza, cui una pianificazione sempre più integrata all’interno della Nato avrebbe dato le risposte necessarie a strutturare una deterrenza efficace.
I saggi che compongono questo libro offrono uno sguardo d’insieme che, partendo dalle primissime fasi del secondo dopoguerra, permette di ricostruire, alla luce di molta documentazione inedita, le problematiche militari e politiche proprie del confronto bipolare. Un contributo scientifico che chiude un progetto di ricerca pensato per valorizzare il patrimonio storico che la Guerra fredda ha lasciato in un’area di confine tanto travagliata nel secolo breve, ma, infine, pacificata nei nostri anni.
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