Cartografie (in)esauste. Rappresentazioni, visualità, estetiche nella teoria critica delle cartografie contemporanee
Synopsis
Pubblicato con licenza Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-NC-ND 4.0) nella collana Nuove Geografie. Strumenti di lavoro
Sono le mappe delle tecnologie del potere destinate al controllo del territorio o delle rappresentazioni evocative e intime dello spazio? Sono immagini vuote o piene di senso? Perché, pur essendo considerate una forma di linguaggio “esausto” da parte di numerosi geografi, continuano a proliferare incessantemente e ad arricchirsi semanticamente nel loro peregrinare attraverso diversi media, nell’arte e nella vita quotidiana?
Esaminando la posizione della mappa nella teoria critica della geografia, il libro ricostruisce il “corpo a corpo” tra i geografi e i loro idoli, le carte geografiche. Confrontando idee, teorie e metodi provenienti dagli studi culturali, femministi e postcoloniali, dalla cultura visuale e dall’estetica con il pensiero della nuova geografia culturale e della cartografia critica, l’autrice sperimenta nuove possibilità di coesistenza fra il paradigma postmoderno, segnato dalla decostruzione della Ragione Cartografica, e la contemporanea Map Theory, stimolata da un impulso creativo e da un atteggiamento post-critico nei confronti delle pratiche e delle performance cartografiche.
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