Oltre la par condicio. Comunicazione politico-elettorale nei social media, fra diritto e autodisciplina
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Italia (CC-BY-NC-ND 4.0 IT) nella collana Diritto e Società
I social media sono sempre più utilizzati nella comunicazione politico-elettorale poiché consentono l’interazione disintermediata con gli elettori, la loro profilazione attraverso l’analisi dei big data, l’invio di messaggi personalizzati e persino la manipolazione della pubblica opinione attraverso pratiche eticamente scorrette, quali i dark ads e i social bots. In tal modo le piattaforme digitali hanno acquisito un enorme potere di sorveglianza sulla genesi di idee e opinioni e sui processi comunicativi. All’assenza di regole pensate specificamente per i media digitali e alla difficoltà di applicare ad essi quelle dettate anni fa per la propaganda politica attraverso i media tradizionali, l’Unione europea ha reagito incentivando la volontaria adesione a codici di condotta, finalizzati a promuovere la trasparenza dei messaggi politici e, più in generale, l’attendibilità delle informazioni. L’autodisciplina, però, è una soluzione inefficace, se non è integrata da norme vincolanti – auspicabilmente di livello europeo – che stabiliscano alcuni principi comuni, a garanzia della libera formazione e manifestazione del pensiero, anche in ambito politico.