MANIFESTARE GLI ATTI SOCIALI. Canali della giuridicità dopo Reinach
Synopsis
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Un documento negoziale (cartaceo o virtuale), una stretta di mano che sigla l’accordo tra due contraenti, le parole espresse verbalmente da un venditore nel proporre l’acquisto di un particolare bene a un potenziale acquirente sono tutte possibili forme di manifestazione di atti giuridici volti a coinvolgere altri soggetti nel loro compimento. Adolf Reinach chiama questi atti “atti sociali”.
Attraverso l’analisi fenomenologica degli atti sociali, Reinach offre un contributo fondamentale alla ricostruzione del complesso passaggio dalla percezione sensoriale all’esperienza sociale e giuridica. Gli atti sociali non si esprimono necessariamente mediante parole. Il requisito della verbalizzazione è per essi solo accidentale. Tuttavia, gli atti sociali devono essere manifestati. Essi non sono meramente atti interiori. Il loro sostrato, che può essere percepito attraverso i sensi, è un canale che consente ai loro destinatari di esperirne la natura. La manifestazione dell’atto sociale presenta, da un lato, una morfologia esterna mutevole e, dall’altro lato, un télos fondamentale immutabile che deriva da un carattere essenziale dell’atto manifestato: la necessità di essere percepito e pienamente compreso dal destinatario.
L’analisi della manifestazione degli atti sociali rappresenta un’occasione di confronto tra giuristi e filosofi per indagare, sotto nuova luce, la forma dell’atto giuridico.