Rapporto Prevenzione 2019-2020. Dieci anni di Oip, realtà e prospettive
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Italia (CC-BY-NC-ND 4.0 IT) nella Collana Fondazione Smith Kline
L’avvento della pandemia di Covid-19 ha ancor più evidenziato l’importanza cruciale della prevenzione e l’insostituibilità dell’intervento pubblico nella difesa della salute di singoli e collettività. È cioè divenuto drammaticamente evidente anche per l’opinione pubblica quanto era da sempre chiaro agli addetti ai lavori: è necessario che ogni Stato possieda un sistema sanitario pubblico in grado di individuare tempestivamente i rischi per la salute dei cittadini, di definire linee di intervento omogenee e di praticarle su tutto il territorio nazionale e per tutte le categorie di cittadini, e di controllarne gli esiti di salute.
In tale quadro, assume ancor più risalto l’iniziativa dell’Osservatorio Italiano sulla Prevenzione (Oip) che colma un vuoto istituzionale nel monitoraggio della Sanità pubblica italiana rilevando, in maniera ampia e approfondita, assetti, dotazioni e attività dei Dipartimenti di prevenzione che costituiscono lo snodo organizzativo cruciale di ogni iniziativa di tutela e promozione della salute.
La prima parte del volume è dedicata a un bilancio delle attività dell’Oip, a dieci anni dalla sua attivazione, e a una ipotesi dei suoi possibili sviluppi; nella seconda parte vengono raccolti come di consueto i risultati delle attività di rilevazione epidemiologica, quest’anno attivate sperimentalmente in Puglia con un protocollo mirato su una dimensione regionale, e con il significativo allargamento alla rilevazione di indicatori di atteggiamenti e benessere sociale. Nella terza parte infine viene presentata una rassegna delle possibili ricadute organizzative derivanti dalle riflessioni dell’Oip: un sistema di analisi del contesto epidemiologico-sociale imperniato sulle attività Oip e un insieme ragionato di indicatori sociali e ambientali su cui articolarlo; standard di personale validi a livello nazionale e una omogeneizzazione delle terminologie in uso nei Dipartimenti delle diverse Regioni, che ponga riparo alla “creatività arbitraria e fantasiosa (in qualche caso la mera rivendicazione di una originalità magari solo lessicale…)” che si denunciava già nel Rapporto 2010; un sistema stabile di prevenzione precoce nei primi cento giorni di vita.