Area grigia, scambi illeciti e spazi di potere. Un’analisi delle reti di corruzione
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Internazionale (CC-BY-NC-ND 4.0) nella collana Inferenze/Evidenze
Esiste un ordine nascosto delle reti che caratterizzano gli scambi di corruzione, nel senso della struttura sociale e organizzativa, implicita o esplicita, che incoraggia i soggetti agenti ad accettare i rischi di offerte illegittime e/o illegali e costruisce e rinforza codici invisibili, norme sociali, regole di costruzione della fiducia e di reciprocità? Per indagarlo, occorre predisporre una cassetta degli attrezzi che raccolga il massimo degli strumenti a disposizione, senza scartarne nessuno a priori. Da questo punto di vista, a seconda del materiale empirico e delle domande di ricerca che lo informano, le tradizioni e i valori culturali, le norme etiche e la cultura civica, così come le posizioni monopolistiche, la creazione e il potere di allocazione di risorse economiche, la discrezionalità e l’accesso all’uso di informazioni confidenziali, le dinamiche interne alle reti di corruzione, la loro struttura organizzativa e l’adattamento culturale, i meccanismi di coordinamento e di rinforzo della stabilità interna sono tutti elementi necessari, compresenti e che si richiamano l’un l’altro.
La natura dinamica del processo comporta transizioni continue fra un livello e gli altri, in una logica di allineamento e di filiera che riduce così l’incertezza fra i contraenti dello scambio e produce relazioni più redditizie e percezioni meno moralmente censurabili. Sono le dinamiche interne alle reti sociali, in cui le relazioni non sono tanto fra gli agenti, quanto fra le posizioni da essi occupate, che selezionano e definiscono concretamente i valori morali e gli incentivi economici, le norme sociali e le tradizioni culturali, l’espressione empirica dei valori interiorizzati dai soggetti agenti che strutturano le loro preferenze morali e le interpretazioni di ruolo prevalenti, i principi di classificazione degli standard etici e i criteri di giudizio prevalenti.