L'Asilo nel Bosco. La scuola aperta alla comunicazione sul territorio tra arte e comunità
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 4.0 Internazionale (CC-BY-ND 4.0) nella collana Scienze della formazione
Lo studio su asilo nel bosco, scuola all’aperto, outdoor education giunge alla sua massima espressione nel congiungimento con il Progetto interdipartimentale e interdisciplinare ARTIS Accessibilità Roma Tre, Innovazione tecnologica, Sostenibilità, coordinato dalla linguista Franca Orletti e svolto nell’ambito della Call4Ideas 2016, Azione 4 del Piano straordinario di sviluppo della ricerca di Ateneo.
Poco prima del lockdown, è stato proposto alle insegnanti di avventurarsi con i bambini di cinque anni, preparati con l’educazione all’aperto, nei sentieri propri della paleontologia del sito musealizzato di Polledrara di Cecanibbio, sulle vie Aurelia e Boccea. I resti degli elefanti antichi e di altra fauna locale raccontano l’attraversamento del fiume addormentato nella campagna romana. Il dato millenario si raffigura nel presente. Il reperto archeologico è ora esibito davanti agli occhi curiosi di chi apprende le parole adatte e subito le elabora, secondo una fraseologia diventata gradualmente linguaggio prescientifico.
La vocazione interdisciplinare accademica si declina nelle forme dell’innovazione, intesa come arte della narrazione e creazione degli strumenti di scavo e conservazione entrati a far parte della quotidianità scolastica. Polledrara racchiude la vita all’aperto dell’uomo, degli animali, di tutti gli esseri viventi e suggerisce ai bambini la rievocazione del fatto storico tornando a scavare per trovare le ossa e posizionarle, dando forma e sostanza all’esposizione rivolta alla comunità più ampia. Nasce il museo itinerante con i reperti visti e riprodotti dalle piccole mani laboriose dei paleontologi in erba, capaci di materializzare l’interamente vissuto in luoghi riportati alla luce dagli appassionati della Terra, non più distrattamente calpestata. Nel Progetto si sviluppa la mentalità paleontografica alimentata dalla nuova tecnologia dell’infanzia. Pierre Teilhard de Chardin ne sarebbe fiero.
L’esperienza pregressa del bosco, del parco naturale, della pineta ha fornito le fondamenta su cui erigere il percorso di sostenibilità ambientale ideato tra università, scuola, territorio, tra cultura ricostruita e scienza reinventata nei manufatti realizzati in classe e depositati artisticamente nel plastico all’aperto. La pedagogia ha tessuto la trama della sintesi tra conoscenze interdisciplinari, in modo da comporre i vari linguaggi in un quadro interpretativo unitario divenuto comunicazione accessibile a tutti.