L'eredità di Bramante. Tra spazio virtuale e proto-design
Synopsis
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non Commerciale-Non opere derivate 4.0 Italia (CC-BY-NC-ND 4.0 IT) nella collana Forme del disegno (ISSN 2724-1475)
La maestria con la quale Bramante controlla il progetto di uno spazio concepito senza soluzione di continuità mostra come l’architettura possa sfruttare le potenzialità rappresentative delle prospettive interne, intese come integrazione dell’architettura stessa. La chiave di tutto è nell’architectura picta dello spazio costruito, associata all’adozione di piccoli accorgimenti per dissimulare i punti critici nei quali si risolve la continuità tra lo spazio reale e quello virtuale. La moltiplicazione dei centri amplifica l’efficacia della prospettiva, rendendola convincente da più punti di vista anche per un osservatore in movimento. In modo implicito l’effetto percettivo prende il sopravvento sulla correttezza geometrica, trascurata proprio per esaltarne l’efficacia come strumento per la creazione di un’arte globale e aumentata ante litteram. Lo studio pubblicato in questo volume documenta, attraverso un numero ridotto di casi campione selezionati, la insospettata attualità sviluppata in ambito lombardo nell’applicazione della decorazione prospettica all’architettura, intesa in senso lato come arte di costruzione dello spazio artificiale. Questa attualità consiste nella capacità di controllo degli strumenti della rappresentazione a vantaggio del coinvolgimento percettivo e della comunicazione visiva, che sottolinea la continuità della progettualità prospettica milanese con gli spazi immersivi della realtà aumentata offerti oggi dalla tecnologia digitale.