Corte costituzionale e “materia penale”
I confini mobili delle garanzie penalistiche, tra Costituzione e Carte internazionali
Synopsis
Le novità poste dalla progressiva affermazione del cd. diritto penale europeo e dalla sempre più rilevante attività delle Corti europee nel settore criminale hanno profondamente inciso sui corollari del principio di legalità penale, sancito dall’art. 25, secondo comma, Cost. Anche sul versante domestico, la traiettoria evolutiva di tale principio ha allontanato, nel corso degli anni, le garanzie del nullum crimen dal disegno che aveva tracciato il Costituente, in omaggio alla loro genesi illuministica.
In tale contesto, la dottrina e la giurisprudenza, sia nazionale, che sovranazionale, si sono confrontate soprattutto con il cd. dilemma della materia penale, vale a dire con il problema della perimetrazione dei confini del principio di legalità di cui all’art. 25, secondo comma, Cost.; si tratta di una questione che ha assunto negli ultimi tempi una rilevanza del tutto particolare, dopo che la Corte costituzionale ha elevato il nullum crimen al rango di principio supremo del nostro ordinamento, nella parte in cui impone la determinatezza e la irretroattività in malam partem.
Il presente volume intende indagare queste problematiche, nella peculiare prospettiva del diritto costituzionale, provando a misurare i vantaggi e i costi, anche in chiave sistematica, di una nozione elastica di materia penale.
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