Ospedali&Salute
Ventesimo rapporto annuale 2022
Synopsis
Il Rapporto “Ospedali & Salute” ha raggiunto la sua ventesima edizione, offrendo un presidio annuale di monitoraggio e valutazione dell’efficacia e dell’efficienza del sistema ospedaliero italiano, riconoscibile per la sua natura mista, espressa in una componente di diritto pubblico e in una componente di diritto privato.
Si tratta di una “macchina” ospedaliera che mette a disposizione complessivamente 185mila posti letto, di cui 129mila fanno capo a strutture pubbliche e 56mila a strutture accreditate, gestendo, fino all’urto pandemico, circa 8 milioni di ricoveri l’anno, scesi a 6,4 milioni nel 2020, a seguito della necessità di dare priorità all’emergenza Covid-19.
Nonostante l’abbattimento delle prestazioni, soprattutto ordinarie, a causa della pandemia, il Servizio Sanitario Nazionale ha garantito comunque più di 48 milioni di giornate di degenza, di cui il 71,7% negli ospedali di diritto pubblico e il 28,3% negli ospedali di diritto privato. La relativa spesa ospedaliera pubblica al 2020 è stata pari a 69,3 miliardi di euro che rappresentano il 56,2% della spesa sanitaria pubblica totale.
Il Rapporto ha accompagnato gli ultimi 20 anni di vita dei 44 del Servizio Sanitario Nazionale, offrendo un’analisi aggiornata, ragionata e basata su dati oggettivi, garantendo la “terzietà” della valutazione, grazie all’affidamento a un soggetto esterno, autonomo e indipendente, e adottando una doppia prospettiva di analisi che tenga conto sia del punto di vista della domanda (cioè degli utenti e dei loro bisogni di cura) sia del punto di vista dell’offerta (cioè della “macchina” sanitaria e della sua evoluzione nel tempo).
Auspicando che l’edizione 2022 rappresenti la chiusura del complesso triennio di pandemia, abbiamo voluto descrivere questo inedito intervallo, i cui riflessi, più o meno diretti, sono destinati a prodursi ancora a lungo: la fase dell’emergenza straordinaria, fronteggiata nell’anno 2020; quella proattiva del 2021, caratterizzata dal vasto programma di vaccinazione ma anche dal blocco e dal differimento delle prestazioni; e, infine, quella dell’anno 2022, nel quale ci si è trovati ad affrontare un fenomeno aggravato di prestazioni non erogate o procrastinate.
Il Rapporto dimostra un importante aumento del fenomeno dei tempi d’attesa e della domanda insoddisfatta sia attraverso alcune analisi sui flussi informativi correnti sia attraverso una survey rivolta agli utenti del SSN, con o senza esperienze di contagio: conseguenze sono la “reattività” – manifestatasi essenzialmente nel ricorso a singoli professionisti e prestazioni del privato puro e ai servizi intramoenia degli ospedali pubblici – ma anche la “passività” di coloro che sono stati costretti a rinunciare alle cure.
La spesa out-of-pocket, da sempre spina nel fianco del nostro Servizio Sanitario Nazionale, non solo non riesce ad essere riassorbita, ma rischia di espandersi ulteriormente, acuendo le iniquità su base socio-economica tra chi può e chi non può farvi ricorso.
È sempre più necessario uno sforzo comune, lo sviluppo di più convinte e trasparenti “alleanze di scopo” tra pubblico e privato nel SSN, mettendo a sistema la collaborazione positiva sperimentata nel primo anno Covid, per rispondere alle sfide poste dallo “straordinario” pandemico e alle criticità ormai strutturali di un “ordinario” chiamato a rigenerarsi.
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